XIV Premio alla memoria di Giannetto Valzelli
Partigiano, giornalista e scrittore di Borgosatollo
Istituito dalla Famiglia degli Eredi – anno 2024-25
Il premio del
Concorso in memoria di Giannetto Valzelli viene assegnato per l’anno scolastico
2024-25 a Giulia Meo, della
classe 3^ A. La studentessa ha
partecipato all’appuntamento annuale, in ricordo dell’illustre
concittadino di Borgosatollo, presentando un elaborato digitale composto da 39 slides, accompagnate da commento
sonoro, che rivela una apprezzabile conoscenza dell’argomento trattato, buona
padronanza del linguaggio utilizzato nonchè consapevolezza della sua efficacia
comunicativa.
Attraverso un
racconto per immagini Giulia ricostruisce la tragica vicenda dell’attentato di
Piazza della Loggia a Brescia, una lacerazione violenta deflagrata in un
decennio di profondi cambiamenti e di trasformazioni sociali e culturali, tra i
quali Giulia evidenzia il nuovo
protagonismo dei movimenti giovanili e le loro esperienze
artistico-musicali. Lo scoppio della bomba annichilisce quel fermento,
mortificato anche in seguito da anni di
piombo e di violenza.
E’ la voce di
Giulia che commenta gli avvenimenti
proponendo 39 fotografie, selezionate con molta cura, in cui le immagini
della Piazza sfigurata e del sangue delle vittime si alternano a quelle dei giorni successivi
alla strage, degli imponenti funerali, della risposta straordinaria della
cittadinanza bresciana e non solo. Ed è sempre la voce di Giulia che evidenzia
le responsabilità nell’attentato del neofascismo locale, l’opacità di
Istituzioni dello Stato, così come gli inaccettabili tempi della vicenda
processuale che solo a 51 anni di
distanza ha emesso la condanna dell’esecutore materiale della strage, come ha
ricordato Manlio Milani, Presidente dell’Associazione dei familiari delle
vittime di Piazza della Loggia, in un incontro con le scolaresche che Giulia
puntualmente ricorda.
Il lavoro si
conclude con l’immagine del Presidente della Repubblica che si inchina davanti
alla stele eretta a memoria delle vittime, un’istantanea simbolica a monito per
tutti perché ad essere sfregiata quel giorno di maggio di 51 anni fa è stata la
nostra democrazia.
Premio alla memoria di Giannetto Valzelli
anno scolastico 2023/24
ELENCO PARTECIPANTI AL CONCORSO
Classe 3 A
- · Alessio Sterrantino
- · Luca Spagnoli
- · Renato La Fede
- · Cristian Candrina
- · Maria Janah Nicolini
- · Sofia jiaxin Guan
Classe 3 B
- ·
Aurora Leali
- ·
Alice Mossi
- ·
Emma Ottolini
- · Irene Certan
- · Sara Cattaneo
- · Sami Touaj
- · Asia Orlini
- · Sabrina Ziouane
- · Gabriele Francesco Avanzato
- · Mihaela Panov
- · Daniele Sbalzer
- · Elisa Terzi
- · Sara Voltolini
- · Sara Medeghini
- · Leonardo Pietro Pasquini
Classe 3 C
- · Alberto Maccabelli
- · Gabriele Salvalai
- · Anna Di Flora
- · Riccardo Capra
- · Simone Paraporti
- · Giulia Maria Guerrini
- · Alessia Ferrai
- · Elisa Bazzani
- · Diana Cordini
- · Maria Perfetti
- · Irene Morandi
- · Luca Bornati
Valutazione da parte della Commissione Scuola ANPI di Brescia “Dolores Abbiati”
Aurora Leali, Alice Mossi, Emma Ottolini, della classe terza B, si aggiudicano il primo premio del Concorso dedicato alla memoria di Giannetto Valzelli con un video intitolato “ I partigiani”.
Le studentesse hanno
presentato due interviste, una a Mario Natali, figura storica dell’Anpi di
Borgosatollo, la seconda a Carlo Ravelli, che ne è il presidente onorario,
figlio di partigiani perseguitati dal fascismo, instancabile testimone della
sua esperienza di bambino provato e ferito
dalla violenza di quel regime.
Mario Natali, sollecitato dalle studentesse,
presenta la figura di Giannetto Valzelli, la cui gioventù si
intreccia con gli anni bui della dittatura fascista, con l’occupazione tedesca,
con le tante forme di resistenza, con
cui il giovane Giannetto non esitò a
schierarsi per amore di libertà.
Le tre studentesse dimostrano nei confronti di
queste testimonianze, sollecitate dalla
puntualità delle loro domande, un interesse sincero e partecipe, una volontà
ammirevole di sapere e di capire la portata degli eventi oggetto della loro
ricerca. Mentre la voce dei testimoni racconta quella drammatica stagione della
nostra storia , nel video scorrono immagini pregnanti, tutt’altro che di
contorno, selezionate sapientemente
dall’ immensa disponibilità di documenti visivi di cui oggi disponiamo.
Le autrici di questo
interessante lavoro hanno saputo avvalersi di strumenti e tecniche proprie del linguaggio audiovisivo,
rendendo con ciò particolarmente
efficace, godibile e immediata la fruizione dei contenuti proposti. L’impressione finale che si trae dalla
visione di questo video è che le motivazioni
di chi fece la scelta di mettere
in gioco la vita per costruire un paese libero e democratico, debbano
restare vive e vitali, affidate alla
responsabilità e all’ impegno dei suoi cittadini, a partire dai più
giovani
clicca qui per visualizzare il video "I Partigiani"
VALUTAZIONE PREMIO GIANNETTO VALZELLI 2022/23
Le classi terze della scuola secondaria di
primo grado Marcazzan anche quest'anno hanno partecipato con meritevole impegno
al Concorso intitolato alla memoria di Giannetto Valzelli, cittadino illustre
di Borgosatollo, la cui memoria rimane viva nella comunità locale anche grazie
all'interesse e all’impegno dei suoi cittadini
più giovani.
Segnaliamo l’operato della classe terza D,
guidata dalla prof.ssa Roberta Filippini, che ha affrontato una articolata e
ampia ricerca sulla figura e l'opera di Giannetto Valzelli, condotta con
la metodologia del lavoro di gruppo.
Attestati di partecipazione:
- Giacomo Ottolini classe 3B
- Vittoria Nardi classe 3B
- Simone D'Eliseo della classe 3C
- Gruppo 1 classe 3D: due slide su Giannetto Valzelli (di Alessandro Fasoli, Arlind Mehilli e Yasir Lamrabet);
- Gruppo 2 classe 3D: un cartellone con una presentazione video (di Iris Catania, Jiaqi Liu, Miranda Durosini e Maryam Kalkal);
- Gruppo 4 Classe 3D: un video-gioco con presentazione power point e video esplicativo (di Sofia Dusi, Nicole Coropca e Arianna Amatuzzi);
- Gruppo 5 classe 3D: un video documentario (di Filippo Massardi, Mattia Sterrantino e Federico Miss);
Primo
premio
Gruppo 3 classe 3D
Davide Serino, Francesco Valzelli e Lorenzo Falbo
un cartellone + 2 statuette das + presentazione power point
Motivazione
Il primo
premio del Concorso di quest'anno va al gruppo n. 3 della classe terza D,
composto dagli studenti Serino, Valzelli e Falbo, che hanno proposto gli esiti
del loro lavoro di approfondimento attraverso un cartellone, due statuine di
creta, che raffigurano Giannetto Valzelli partigiano e giornalista, e un
documento in power point.
I tre ragazzi hanno affrontato diversi aspetti
della vita e del lavoro di questo intellettuale curioso, ironico, graffiante,
il suo carattere sanguigno e fiero, la generosità della sua scelta
resistenziale, l'opera di giornalista rigoroso e coerente.
Emerge
dagli elaborati, in particolar modo dalla presentazione in power
point, non solo l'immagine pubblica di Giannetto Valzelli, la versatilità
degli interessi coltivati tutta la vita per l'arte, la storia, la
letteratura, la scrittura, ma anche risvolti meno conosciuti della sua
vita privata, svelati dalle parole affettuose e commosse del figlio.
INCONTRI CON LE CLASSI III - Novembre 2022
Scuola secondaria di I° di Borgosatollo
·
Presentazione del concorso “Premio alla
memoria di Giannetto Valzelli”
Premio alla memoria di Giannetto Valzelli
partigiano, giornalista e scrittore di Borgosatollo
Anno scolastico 2022-23
La famiglia degli eredi istituisce un premio alla memoria di Giannetto Valzelli, consistente
in buono-libri di Euro 300,00 assegnato
annualmente ad uno studente o studentessa di terza della Scuola Secondaria di
primo grado “Mario Marcazzan” di Borgosatollo.
I lavori presentati al Concorso, organizzato dalla locale sezione ANPI, dovranno pervenire
entro il 20 dicembre 2022 e verranno
valutati dalla Commissione Scuola dell'Anpi provinciale di Brescia e
l’elaborato scelto, vincitore del concorso, sarà pubblicato sul giornalino
della scuola e sul blog della sezione Anpi di Borgosatollo.
A discrezione della Commissione valutatrice potranno essere assegnati diplomi di merito,
mentre a tutti gli studentii verrà rilasciato
l’attestato di partecipazione al Concorso.
Il Concorso intende portare i ragazzi
alla conoscenza della figura del nostro concittadino, al quale è intitolata la
biblioteca comunale, attraverso la sua biografia e la sua esperienza di
partigiano e di giornalista in prima linea fin dalla Liberazione e sino alla
sua morte.
A tal fine la sezione Anpi di Borgosatollo intende proporre alle classi terze un percorso che consiste in due incontri per classe:
· Primo incontro di 1 ora, a cura della sezione Anpi locale, sulla figura di Giannetto Valzelli, partendo dal contesto storico in cui si è sviluppata la sua attività di partigiano e arrivando alla sua professione di giornalista, che comprende l’esperienza di primo direttore del giornale Bresciaoggi.
·
Secondo incontro di 2 ore, a cura del
giornalista Francesco Zambelli, sul lavoro del giornalista oggi, con una
particolare attenzione alla questione delle fonti (fake news) e al sempre più
diffuso formato web dell’informazione.
Saranno accettati al Concorso ed esaminati gli elaborati scritti o artistici, su supporto multimediale in qualsiasi forma, individuali e/o di gruppo di tipologie diverse (ricerche storiche, narrazioni, interviste, saggi).
Alla sezione Anpi di Borgosatollo,
alla biblioteca comunale e alla Commissione Scuola dell'Anpi Provinciale
“Dolores Abbiati”, si può richiedere materiale utilizzabile per il concorso.
Il premio, i diplomi di merito e gli attestati di partecipazione verranno consegnati ai
partecipanti entro la fine dell'anno
scolastico, durante una cerimonia ufficiale in data da
concordare con la scuola.
Borgosatollo, 12 ottobre 2022
Per ulteriori informazioni si contatti:
Anpi Sezione di Borgosatollo : email: anpi.borgosatollo@libero.it
Ma chi era Giannetto Valzelli? In questo primo incontro vogliamo proprio stimolare la vostra curiosità sulla figura del nostro concittadino, al quale è stata intitolata la biblioteca comunale, e fornirvi delle prime informazioni sulla sua vita, sulla sua esperienza di partigiano e giornalista. Curiosità che potrete soddisfare proseguendo con un vostro percorso di ricerca di altri materiali e informazioni che si possono richiedere alla nostra sezione ANPI o alla biblioteca comunale, dove esiste una sezione a lui dedicata.
Tracciamo adesso un breve
profilo biografico di Giannetto Valzelli:
· L’infanzia e la giovinezza
Era il 4 febbraio 1921, in
una casa di Borgosatollo nasceva Giovanni Battista Valzelli, Gianeto per
quelli del paese. Giannetto per tutti gli altri. I Valzelli erano giunti a
Borgosatollo nel lontano Trecento, radicandosi e diramandosi in numerosi gruppi
familiari, tanto che ancora oggi i discendenti formano il casato più diffuso.
Il nonno di Giannetto si insiedò a Borgosatollo dove si occupò di governare un
mulino, ottenendo il soprannome di molenér, in una delle quattro
contrade del paese che poi si chiamerà Via del Molino Vecchio.
Nel 1931 Mussolini assegnò a Borgosatollo lo stemma della pecora, imponendolo su quello precedente del cinghiale zannuto; lo stesso anno la polizia compì un’ispezione per ordine del duce nelle sedi di Azione Cattolica, decretandone la chiusura. La reazione del parroco don Primo Zucchi fu estremamente provocatoria: fece schierare sul sagrato della chiesa tutte le giovani dell’oratorio, vestite di bianco, una delle quali con lo stendardo di Giovanna d’Arco in mano. L’immagine si impresse profondamente nella memoria di Giannetto fanciullo, così come gli esempi altrettanti significativi di opposizione al regime di don Renzo Chiappa, parroco successivo a Don Zucchi.
Quelli che in paese proseguivano gli studi dopo la scuola elementare li si contava sulle dita di una mano: Giannetto ebbe il privilegio di iscriversi al ginnasio e poi al Liceo classico Arnaldo.
La passione per la cultura lo spinse a non lasciare gli studi
e ad iscriversi alla facoltà di Lettere presso l’Università Cattolica di
Milano: ogni mattina Giannetto pedalava per quasi dieci KM verso la stazione
dei treni, andava a Milano, e da Brescia ritornava poi la sera in bicicletta.
Ma l’incalzare degli eventi storici non gli diede il tempo di portare a termine
gli studi: una voce più imperiosa lo chiamava alle armi.
·
La guerra e la Resistenza
Giannetto entrò così nella
Scuola Allievi Ufficiali di Complemento Fanteria di Arezzo. Da qui fu spedito
in Croazia, dove eseguì sei mesi di esercitazioni e dove per la prima volta
vide, a Zagabria, treni carichi di deportati ebrei – donne, vecchi, bambini –
diretti verso i campi di concentramento nazisti.
Negli anni successivi
viaggiò per tutta Italia con la delegazione Trasporti di Bologna e l’8
settembre 1943, all’annuncio dell’armistizio, Giannetto si trovava su un treno
bloccato a Piacenza: riuscì a sfuggire ai colpi di mitra delle SS rifugiandosi
in un convento di suore e, in seguito, a ritornare a casa.
Qui si unì alla rivolta
delle brigate Fiamme Verdi, una formazione partigiana bresciana, e nell’autunno
del 1944 divenne capo della squadra d’azione di Borgosatollo. Giannettò ne
raccontò le vicende in diverse occasioni, con articoli scritti su varie riviste
e in interviste rilasciate negli anni successivi. In particolare racconta la
difficoltà a reperire pistole e fucili, che poi vennero nascosti presso la
cascina di Angelo Ravelli e Lucia Conforti.
Varie furono le azioni
contro i tedeschi e i fascisti compiute dai partigiani di Borgosatollo, che
operavano in coordinamento con le Brigate Fiamme Verdi. In seguito a una di
queste azioni si scatenarono inviperite le SS che per le indagini
sguinzagliarono le bande fasciste- Il rastrellamento di Borgosatollo avvenne il
24 gennaio 1945, all’alba la brigata nera Tognù, nota per l’incendio di Cevo e
la strage di Bovegno, entrò in paese munita di nominativi. Per le contrade già
si era diffuso l’allarme. Quella mattina, asseragliati dietro un granaio del
mulino, Giannetto e gli altri avevano atteso a lungo l’avvertimento dell’aria
libera. Quando cominciò a correr voce che i rastrellamenti se ne erano andati,
Giannetto rientrò a casa, rendendosi conto troppo tardi di aver ricevuto un
falso allarme: la casa era circondata dai nazifascisti ed egli dovette
arrendersi. Fu barbaramente picchiato e condotto al carcere di Canton Mombello.
In carcere condivise la cella con un altro partigiano, Bruno Gilardoni, che
recava in viso i segni delle torture inflittegli dai tedeschi durante gli
interrogatori.
Il giorno 21 aprile furono
chiamati all’appello in una ventina, avvinti a due lunghe catene e fatti salire
su una corriera. Giannetto e gli altri furono condotti a Bolzano, in un campo
di concentramento, con successiva destinazione a Mauthausen. Ma presto giunse
per radio la notizia della caduta di Mussolini e della Liberazione d’Italia.
Gli anni della guerra sono
ricordati da Valzelli in diversi racconti e raccolte di poesie pubblicati sui
quotidiani locali e riviste. Negli anni Sessanta Giannetto svolse un lavoro di
recupero di documenti legati alla Resistenza destinati ad un volume pubblicato
dal Comune di Brescia intitolato Brescia Ribelle (1966).
·
La carriera giornalistica
Dopo la Liberazione, Giannetto prese a dedicarsi intensamente al giornalismo, (già scriveva sul foglio clandestino Il Ribelle),
collaborando a diverse testate, tutte
sorte con l’avvento della democrazia. Nel 1945 cominciò a scrivere sul giornale
dell’Associazione Partigiani “Riscatto”, nel 1946 fu chiamato a “Brescia
Lunedì”, un giornale che sopravvisse fino al 1949. Nel 1947, un articolo di
Giannetto piuttosto singolare gli meritò l’attenzione del direttore del
“Giornale di Brescia”, che lo volle al giornale per l’edizione del lunedì.
Nel 1952, lo stesso anno in
cui Giannetto sposò Verbena Guerini, l’Associazione Fiamme Verdi inaugurò “La
Resistenza”, un quindicinale su cui si leggeva, accanto alla testata, una frase
del poeta tedesco Hebbel, presa a prestito dal “Ribelle”:
Nell’inferno della vita
entra solo la parte più nobile dell’umanità. Gli altri stanno sulla soglia e si
scaldano.
Vi ricorrevano i nomi, i
volti e le gesta dei morti per la libertà: Giannetto ne fu il primo direttore.
Il Giornale di Brescia era
nato il 27 aprile 1945, come organo del Comitato di Liberazione Nazionale.
Nei primi anni di attività
di Valzelli al Giornale di Brescia si confrontò con vari autorevoli giornalisti
che esercitarono su Giannetto un’ottima influenza, in un ambiente che appariva
culturalmente stimolante e liberale.
Ma l’idillio durò poco: nel
1963 Giannetto venne licenziato in tronco per aver pubblicato nella rivista “il
Bruttanome” una nota satirica che ironizzava sulla conduzione di immobilità
sonnifera del Giornale di Brescia:
“Mi hanno licenziato perché
avevo vagheggiato l’idea di un altro quotidiano…. Un’azienda editrice sana – mi
domandavo – come impegna, come sfrutta, come stimola i suoi
dipendenti-redattori? Mi pareva che tutti i giorni, nei corridoi, un rullo compressore
passasse a spianare intelligenza, iniziative, buona volontà”
Fu però richiamato due mesi
dopo. Attilio Mazza, che succederà a Valzelli nella pagina culturale del
Giornale di Brescia, dichiara:
“Valzelli dopo la
riassunzione non abbassò il capo. Tornò al proprio lavoro con la passione e la
professionalità di sempre, fra la stima dei colleghi, del direttore e dei
lettori.”
Giannetto offrì la sua
collaborazione a settimanali e riviste, tra i molti tentativi di rinnovamento
della stampa bresciana fra il consolidarsi del monopolio del Giornale di
Brescia (avvenuto negli anni ‘50-’60) e la nascita del secondo quotidiano
locale (1974).
Il quotidiano auspicato nel
famoso articolo “Pallone di carta”, Bresciaoggi, ebbe la sua effettiva
realizzazione un decennio più tardi, e Giannetto divenne ufficialmente
direttore a un anno dall’uscita, l’11 aprile 1975.
Il nuovo quotidiano –
sostiene Mazza – visto nell’ottica del tempo, è stato un arricchimento per la
democrazia cittadina, avendo rotto il sostanziale monopolio informativo. E,
significativamente, è stato creato da uomini della Resistenza. E’ stato forse
l’ultimo atto di una “liberazione”.
Bresciaoggi esordiva a
ridosso delle contestazioni politiche più accese, in mezzo al sangue di Piazza
Loggia, sullo sfondo drammatico degli anni di piombo.
Nel 1975 Giannetto lasciò la
direzione del nuovo giornale, che il suo carattere irruente ed impulsivo non
gli aveva reso facile, e da quel momento si dedicò ai suoi studi privati
all’arte, alla storia, alla letteratura.
Nel corso della lunga
carriera raramente Valzelli è passato inosservato, sapendo egli destare nella
gente le più vivide reazioni di rabbia o devozione.
Fu scritto che in lui c’è il
gusto aperto della polemica, dello scontro; fu definito rissoso e irascibile.
Parole forti, che potrebbero racchiudere del vero, purchè si riconoscano due
virtù sulle quali tutte le testimonianze concordano: l’onestà e l’immensa
generosità.
Curiosa la definizione
dell’amico Giorgio Sbaraini, che dialettalmente soprannominò Giannetto urtiga,
per certe sue prese di posizione che, quando sfiorano e toccano, arrossano
e segnano la cute, irritandola.
“Ma l’ortica possiede pure
molte virtù medicinali e serve a preparare risotti e frittate che hanno il
sapore dolce della terra: ecco, “urtiga” per me fotografa Giannetto nelle sue
sfaccettature”
Dotato di grande
intelligenza e di una naturale schiettezza, uomo coltissimo e animato da una
profonda moralità, Valzelli ha creduto, forse ingenuamente, in una società più
giusta, e ha pensato che la parola potesse cambiare il mondo.
PREMIAZIONE CONCORSO ANNO SCOLASTICO 2021-2022
Classe 3 A prof.ssa Genny Lonati
CRISCI GIORGIA: “ Il riflesso della Memoria”
1°
premio MOTIVAZIONE
“ Il riflesso della memoria” è la composizione polimaterica
con cui, utilizzando materiali organici e artificiali quali rametti d’albero, frammenti cartacei e
di specchio, Giorgia ci sollecita a riflettere.
L’uso dello specchio, di per sé materiale solo riflettente,
non solo racconta il passato, ma suggerisce un invito, monito? a interrogarci circa l’approccio contemporaneo
alla memoria di una pagina tragica e buia del nostro passato. Per non
dimenticare.
I tratti pittorici a tempera sul lato sinistro dell’opera,
su uno sfondo nero ad identificare una memoria buia, oscura, di oppressione e
morte, descrivono una mano insanguinata che regge un frammento di specchio su
cui si riflette un albero fiorito, segno di rinascita, di libertà. In
contrasto, sul lato destro, rametti secchi reggono frammenti cartacei di
documenti che richiamano il dolore, la brutalità e la tragicità degli eventi.
Il senso di morte che caratterizza il lato destro dell’opera
si spezza in una serie di piccoli frammenti di specchi insanguinati, passaggi
di memoria? che vanno a comporre l’immagine dell’albero fiorito, sostenuto
dalla mano sanguinante.
E’ la mano della
Resistenza che, lottando e soffrendo, si è opposta al buio dell’oppressione e
della barbarie nazifascista, consentendo il rifiorire della Libertà.
Classe 3 A
prof.ssa Genny Lonati
HAXHIRAJ VANESSA
“La vita durante il regime comunista in Albania”
2° premio ex equo
MOTIVAZIONE
La scheda di presentazione dice di una giornata di lavoro;
leggendo le parole di Vanessa ci si
accorge che sono frutto di un tempo molto più lungo: di un vissuto, di un’esperienza
intima, profonda, di quelle che ti segnano la vita. E non solo la tua.
Vanessa ci trasporta in Albania, nella sua terra di origine.
Inizia a raccontarla come la terra della dittatura di Enver Hoxha. Implacabile, snocciola le limitazioni, le violazioni dei diritti civili e le atrocità dei 40 anni di
dittatura : ci parla di religione, donne, oppositori politici, condizioni
carcerarie.
Ci offre anche
spaccati sociologici “divertenti”: per denunciare l’ossessività del controllo
della vita sociale, soprattutto dei giovani, ci parla di “ baffi, occhiali da
sole e piccole borse “ banditi in quanto “apparizioni straniere”. E si addentra su temi
come inflazione, povertà, censura, spese
militari e chiusura al mondo[N1] .
Conclude con le
manifestazioni studentesche del dicembre del ‘90 e l’abbattimento della statua
di Hoxha e la nascita della giovane democrazia albanese.
Così, alla fine, i suoi occhi, appassionati e affascinati dalle
sue radici, descrivono orgogliosamente l’Albania come la terra verso cui oggi
tornano in molti, una terra di opportunità che riaccoglie i suoi esuli, fuggiti
un tempo perché “desiderosi di una vita migliore”. E nel sentimento di felicità
di Vanessa sentiamo un profondo apprezzamento per la democrazia e per la
libertà.
Classe 3 sez. C
professoressa Chiara Lodigiani
Edoardo Voltolini
Scrivi una
breve relazione sugli incontri con l’ANPI, relativi agli eventi accaduti
durante la Seconda Guerra Mondiale. Riportando degli esempi presentati durante
questa esperienza, esprimi le tue riflessioni sulla giustizia, sulla responsabilità
e le leggi o ordini da eseguire.
2°
premio ex equo MOTIVAZIONE
Un compito in classe con una traccia ben definita: questo
era quello che doveva svolgere Edoardo. E lui, diligente e intelligente, l’ha
fatto al meglio. Ci ha messi al corrente con precisione del contesto e delle
modalità con cui è maturata l’esperienza che gli ha permesso di acquisire i
contenuti di cui ci parla con ordine, chiarezza e serietà.
Questo infatti è il dato forte che emerge dal suo testo:
l’approccio serio e interessato con cui si è avvicinato all’esperienza che
l’ANPI e la Scuola gli hanno offerto e la responsabilità conseguente di porsi
domande, di riflettere e comprendere.
Così Edoardo procede
nel suo scritto ed espone i suoi pensieri, le sue considerazioni e le sue
conclusioni. In modo accurato e circostanziato. E’consapevole di quanto ha ricevuto
dalla Resistenza e ringrazia ammirato e partecipe partigiani e ANPI.
Noi ringraziamo lui per la sua capacità di memoria attiva.
Perché ci dà fiducia e speranza.
MENZIONE
SPECIALE
Classe 3
sez. E professoressa Roberta Filippini
Masserdotti
Stella
Bertussi
Davide
Colpani
Bianca
Gadoldi
Davide
Scultura alla libertà
MOTIVAZIONE
La “ Scultura alla
libertà”, una rappresentazione ben proporzionata della Vittoria alata , denota
un lavoro di attenta e meticolosa osservazione del modello originale. Il lavoro
denuncia una lettura “ammirata” che si è tradotta in una cura appassionata e
attenta della riproduzione.
Gli occhi dell’osservatore vengono catturati dalla bella dinamica
del corpo: la linea mossa del busto,
delle gambe, delle braccia della figura femminile.
L’ interessante
intervento di modellazione e i segni incisi sulla superficie materica tendono a
definire e descrivere, sottolineandone la linea sinuosa, le parti di cui
l’oggetto si compone: il corpo, l’acconciatura, le ali, la tunica.
Interessante, ma solo suggerito nel titolo del lavoro, il parallelismo tra la “Vittoria alata” e la Libertà. Rimpiangiamo una presenza di segni tangibili di tale relazione.
Partecipanti al Concorso in memoria di Giannetto Valzelli 2020-21
Classe terza A:
- Rachele Vivaldini
- Aurora Bordonali
- Elisa Coropca – Davide Lonati- Agata Marino – Elisa Rossi – Davide Sabatelli-
Natasha Wasim ( gruppo di lavoro)
- Beatrice Zilioli ( premiata)
- Giorgia Meo ( premiata)
Classe terza B:
-Silvia Coccoli
MOTIVAZIONI della scelta dei due I° premi ex aequo
Giorgia Meo Terza A
Un bisnonno che tace, che non vuole ricordare ma che ha scolpite nella memoria e annotate nelle pagine di un diario la crudeltà degli uomini e degli eventi
Una bisnipote che vuole sapere e che trova in quelle pagine preziose frammenti di memoria. Francesco e Giorgia si incontrano in questo testo- documento, presentato in power point, che testimonia la drammatica esperienza di un giovane, poco più che ventenne, arruolato nella Marina Militare, innamorato della sua Maria, che il 9 settembre del ’43 viene catturato dai tedeschi, insieme a tanti come lui, e deportato in Germania, a Dora, un sottocampo di Buchenwald, per la costruzione delle V2, le armi segrete dei nazisti.
Giorgia dedica al suo bisnonno questo lavoro che ha il pregio di mettere a disposizione dei lettori/fruitori una valida testimonianza del feroce sfruttamento, dei maltrattamenti e delle umiliazioni subite da tanti giovani italiani.
Il diario si chiude con l’episodio della condanna a morte di 25.000 prigionieri, da eliminare e far sparire con filoni di pane avvelenato prima che sopraggiungano gli Inglesi. La condanna non sarà eseguita perché l’umanità è più forte della barbarie e perché a ordini disumani si può e si deve disubbidire
Giorgia è grata a Francesco per il dolore che ha sopportato, la forza con cui ha resistito, la precisione con cui ha raccontato, E nel ricordare e divulgare la storia del suo bisnonno, ci sono la sua speranza di futuro e il suo l’impegno a evitare il ripetersi di simili atrocità.
Beatrice Zilioli Terza A
Una tela dipinta a olio: un volto femminile grigio, livido, statico, collocato al centro dello spazio, circondato da un incendio di capelli: colori decisi, accesi, rosseggianti, fissati con pennellate nette, intense, forse a significare il divampare della guerra, con le sue stragi, i suoi orrori
E ammassati nella mente, a pesare sugli occhi, oscurandoli, i segni dell’inferno terreno del lager .
Queste le immagini e i significati che Beatrice offre al nostro sguardo e affida alla nostra riflessione, mentre imperiosamente chiede di “ RICORDARE per non dimenticare!”
Con un lavoro eseguito con la tecnica del collage la giovane pittrice riempie la mente del suo soggetto di elementi concreti e riconoscibili della barbarie nazista: le baracche, i prigionieri, il filo spinato, i binari dei treni, i soldati. Frammenti di un diario si uniscono alle immagini e raccontano la disperazione della vita spezzata dalla indicibile violenza di una insensata prigionia.
Così Beatrice ha rappresentato, scegliendo il linguaggio visivo , la sua percezione della tragedia della Shoah e ci ha consegnato con quest’opera il suo vissuto partecipe ed eticamente fondato.
Premio alla memoria di Giannetto Valzelli
partigiano, giornalista e scrittore di Borgosatollo
Anno scolastico 2020-21
La famiglia degli eredi istituisce un premio alla memoria di Giannetto Valzelli, consistente in buono-libri di Euro 300,00 assegnato annualmente ad uno studente di terza della Scuola Secondaria di primo grado “Mario Marcazzan” di Borgosatollo.
I lavori presentati al Concorso, organizzato dalla locale sezione ANPI “Lucia Conforti”, dovranno pervenire entro il 15 maggio 2021 e verranno valutati dalla Commissione Scuola dell'Anpi provinciale di Brescia e l’elaborato scelto, vincitore del concorso, sarà letto durante la celebrazione ufficiale del 25 aprile del successivo anno. A discrezione della Commissione valutatrice potranno essere assegnati diplomi di merito, mentre a tutti i partecipanti verrà donata una copia della Costituzione Italiana con l’attestato di partecipazione al Concorso.
Il Concorso, in memoria del nostro concittadino al quale è stata intestata la Biblioteca Comunale nel 2016,, intende valorizzare la conoscenza del nostro passato (dalla Seconda Guerra Mondiale, alla Resistenza, alla Costituzione) fino ai problemi attuali.
Saranno accettati al Concorso ed esaminati gli elaborati scritti individuali di tipologie diverse ( ricerche storiche, narrazioni, video interviste, saggi) sui seguenti argomenti:
Luoghi, percorsi, monumenti, persone della Resistenza bresciana.
La Resistenza, le stragi nazifasciste in Italia (ad es. Marzabotto, S. Sabba, S. Anna di Stazzema), i campi di concentramento e di sterminio.
La Costituzione Italiana.
Il problema dell'immigrazione in Italia: a) la memoria del passato (il colonialismo, gli emigranti italiani, la tragedia dell'ideologia razzista del nazifascismo); b) il vissuto degli immigranti nella nuova realtà sociale e culturale italiana; c) difficoltà e prospettive dell'integrazione, soprattutto a scuola; d) comportamenti di razzismo e di violenza in Italia, oggi.
E’, tuttavia, da considerarsi idoneo al concorso qualunque lavoro che affronti temi di attualità, soprattutto se si ispirano ai principi fondanti della nostra Costituzione, quali libertà, uguaglianza, giustizia, solidarietà, democrazia, salvaguardia dei diritti umani e civili.
Il premio, i diplomi di merito e gli attestati di partecipazione verranno consegnati ai partecipanti entro la fine dell'anno scolastico, durante una cerimonia ufficiale in data da concordare con la scuola.
Per materiale informativo o ulteriori chiarimenti si contatti:
Anpi Sezione “Lucia Conforti” di Borgosatollo : email: anpi.borgosatollo@libero.it;
Borgosatollo, 20 ottobre 2020
Giovanni (Giannetto) Valzelli
(Borgosatollo (BS) 4 febbraio 1921 – Brescia, 3 agosto 2011)
Partigiano, giornalista e scrittore.
Biografia:
Valzelli era un ragazzo di Borgosatollo, cresciuto in pieno regime fascista e uscito dai muri di una cascina di provincia per battere le strade di una città ruvida e scontrosa, ma ricca di risorse e inventiva. Cominciò la sua formazione classica al liceo o Arnaldo di Brescia, proseguendo gli studi alla facoltà di Lettere dell’Università Cattolica di Milano.
Poco prima di laurearsi venne chiamato alle armi e, nel 1943, aderì attivamente alla Resistenza diventando capogruppo del distaccamento Borgosatollo, della Brigata partigiana X Giornate delle Fiamme Verdi (nome di battaglia “Mirko”). Partecipò ad un colpo di mano contro un veicolo militare, contribuì a diffondere il giornale clandestino "Il Ribelle" e recuperò armi e munizioni per i partigiani. Venne arrestato a causa di una delazione il 24 gennaio 1945 dalla X° Brigata nera Tognù a Borgosatollo, con altri 3 partigiani Luigi Braga, Giuseppe Cereda e Zeno Canini. Fu condotto lo stesso giorno nel carcere di Canton Mombello di Brescia su ordine della formazione repubblichina. A disposizione delle SS, venne trasferito il 21 aprile nel campo di lavoro di Bolzano-Gries, Blocco C. in attesa di essere internato in Germania.
Nell’immediato Dopoguerra Valzelli divenne giornalista e intraprese una fervida militanza culturale presso diverse testate cittadine. Fu animatore della terza pagina del “Giornale di Brescia” per più di vent’anni e fondatore nel 1962 della rivista culturale “il Bruttanome”, trimestrale d’insolito spessore che diede una sferzata alla fiacca e provinciale realtà bresciana.
Nel 1974 diede vita insieme a Bruno Boni a “Bresciaoggi”, il secondo quotidiano locale della città, di cui fu anche primo direttore. Parallelamente all’attività giornalistica Valzelli coltivò la passione per l’arte, acquisendo perizia e competenza di critico. Si dedicò – curioso e instancabile lettore – alla storia e alla letteratura locale, al teatro e alla poesia dialettale, contribuendo a salvaguardare il dialetto bresciano nella sua integrità. Fu brillante intellettuale e giornalista senza peli sulla lingua, dal carattere schietto, irascibile e poco incline al compromesso. Ma Valzelli fu anzitutto e pienamente scrittore.
A seguito della richiesta e dell’impegno di varie associazioni proponenti, nel 2016 venne intitolata la Biblioteca comunale a GIANNETTO VALZELLI, "cittadino di Borgosatollo che, nel corso della vita, si è distinto per l’impegno nella lotta partigiana e per essere divenuto personaggio di riconosciuto valore nel mondo della cultura e del giornalismo italiano".
Libro a cura di Giannetto Valzelli:
Brescia ribelle : 1943-1945 : cronaca e testi della Resistenza bresciana per le scuole primarie e medie
Questo libro, convertito in forma digitale a cura di Gabriele Chiesa, viene pubblicato e distribuito in forma gratuita con il patrocinio dell'Associazione delle Fiamme Verdi di Brescia e dell'Anpi Comitato Provinciale di Brescia.
per visualizzare il testo clicca qui
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