giovedì 15 dicembre 2022
giovedì 1 settembre 2022
Gita a Comacchio nei luoghi del libro "L'Agnese va a morire" di Renata Viganò
Vi presentiamo un'iniziativa che abbiamo programmato in collaborazione con il Gruppo di Lettura dell'Associazione "AltriArchivi" e con gli Amici della Bici di Borgosatollo:
per visitare i luoghi in cui si svolgono le vicende di Agnese.
Programma della gita:
-Partenza da Borgosatollo ore 6.30 con mezzi propri. Chi non ha la possibilità di portare la propria bici potrà noleggiarla in loco.
martedì 7 giugno 2022
PREMIAZIONE CONCORSO IN MEMORIA DI GIANNETTO VALZELLI martedì 07 giugno 2022
Classe 3 A prof.ssa Genny Lonati
CRISCI GIORGIA: “ Il riflesso della Memoria”
1°
premio MOTIVAZIONE
“ Il riflesso della memoria” è la composizione polimaterica
con cui, utilizzando materiali organici e artificiali quali rametti d’albero, frammenti cartacei e
di specchio, Giorgia ci sollecita a riflettere.
L’uso dello specchio, di per sé materiale solo riflettente,
non solo racconta il passato, ma suggerisce un invito, monito? a interrogarci circa l’approccio contemporaneo
alla memoria di una pagina tragica e buia del nostro passato. Per non
dimenticare.
I tratti pittorici a tempera sul lato sinistro dell’opera,
su uno sfondo nero ad identificare una memoria buia, oscura, di oppressione e
morte, descrivono una mano insanguinata che regge un frammento di specchio su
cui si riflette un albero fiorito, segno di rinascita, di libertà. In
contrasto, sul lato destro, rametti secchi reggono frammenti cartacei di
documenti che richiamano il dolore, la brutalità e la tragicità degli eventi.
Il senso di morte che caratterizza il lato destro dell’opera
si spezza in una serie di piccoli frammenti di specchi insanguinati, passaggi
di memoria? che vanno a comporre l’immagine dell’albero fiorito, sostenuto
dalla mano sanguinante.
E’ la mano della
Resistenza che, lottando e soffrendo, si è opposta al buio dell’oppressione e
della barbarie nazifascista, consentendo il rifiorire della Libertà.
Classe 3 A
prof.ssa Genny Lonati
HAXHIRAJ VANESSA
“La vita durante il regime comunista in Albania”
2° premio ex equo
MOTIVAZIONE
La scheda di presentazione dice di una giornata di lavoro;
leggendo le parole di Vanessa ci si
accorge che sono frutto di un tempo molto più lungo: di un vissuto, di un’esperienza
intima, profonda, di quelle che ti segnano la vita. E non solo la tua.
Vanessa ci trasporta in Albania, nella sua terra di origine.
Inizia a raccontarla come la terra della dittatura di Enver Hoxha. Implacabile, snocciola le limitazioni, le violazioni dei diritti civili e le atrocità dei 40 anni di
dittatura : ci parla di religione, donne, oppositori politici, condizioni
carcerarie.
Ci offre anche
spaccati sociologici “divertenti”: per denunciare l’ossessività del controllo
della vita sociale, soprattutto dei giovani, ci parla di “ baffi, occhiali da
sole e piccole borse “ banditi in quanto “apparizioni straniere”. E si addentra su temi
come inflazione, povertà, censura, spese
militari e chiusura al mondo[N1] .
Conclude con le
manifestazioni studentesche del dicembre del ‘90 e l’abbattimento della statua
di Hoxha e la nascita della giovane democrazia albanese.
Così, alla fine, i suoi occhi, appassionati e affascinati dalle
sue radici, descrivono orgogliosamente l’Albania come la terra verso cui oggi
tornano in molti, una terra di opportunità che riaccoglie i suoi esuli, fuggiti
un tempo perché “desiderosi di una vita migliore”. E nel sentimento di felicità
di Vanessa sentiamo un profondo apprezzamento per la democrazia e per la
libertà.
Classe 3 sez. C
professoressa Chiara Lodigiani
Edoardo Voltolini
Scrivi una
breve relazione sugli incontri con l’ANPI, relativi agli eventi accaduti
durante la Seconda Guerra Mondiale. Riportando degli esempi presentati durante
questa esperienza, esprimi le tue riflessioni sulla giustizia, sulla responsabilità
e le leggi o ordini da eseguire.
2°
premio ex equo MOTIVAZIONE
Un compito in classe con una traccia ben definita: questo
era quello che doveva svolgere Edoardo. E lui, diligente e intelligente, l’ha
fatto al meglio. Ci ha messi al corrente con precisione del contesto e delle
modalità con cui è maturata l’esperienza che gli ha permesso di acquisire i
contenuti di cui ci parla con ordine, chiarezza e serietà.
Questo infatti è il dato forte che emerge dal suo testo:
l’approccio serio e interessato con cui si è avvicinato all’esperienza che
l’ANPI e la Scuola gli hanno offerto e la responsabilità conseguente di porsi
domande, di riflettere e comprendere.
Così Edoardo procede
nel suo scritto ed espone i suoi pensieri, le sue considerazioni e le sue
conclusioni. In modo accurato e circostanziato. E’consapevole di quanto ha ricevuto
dalla Resistenza e ringrazia ammirato e partecipe partigiani e ANPI.
Noi ringraziamo lui per la sua capacità di memoria attiva.
Perché ci dà fiducia e speranza.
MENZIONE
SPECIALE
Classe 3
sez. E professoressa Roberta Filippini
Masserdotti
Stella
Bertussi
Davide
Colpani
Bianca
Gadoldi
Davide
Scultura alla libertà
MOTIVAZIONE
La “ Scultura alla
libertà”, una rappresentazione ben proporzionata della Vittoria alata , denota
un lavoro di attenta e meticolosa osservazione del modello originale. Il lavoro
denuncia una lettura “ammirata” che si è tradotta in una cura appassionata e
attenta della riproduzione.
Gli occhi dell’osservatore vengono catturati dalla bella dinamica
del corpo: la linea mossa del busto,
delle gambe, delle braccia della figura femminile.
L’ interessante
intervento di modellazione e i segni incisi sulla superficie materica tendono a
definire e descrivere, sottolineandone la linea sinuosa, le parti di cui
l’oggetto si compone: il corpo, l’acconciatura, le ali, la tunica.

venerdì 22 aprile 2022
...è festa d'aprile!
sabato 19 marzo 2022
DALLA RESISTENZA ALL’ETICA DELLA RESPONSABILITA’
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA CONSAPEVOLE
a cura di Renata Tira
Indirizzato alle classi terze scuola Secondaria di primo grado di Borgosatollo
anno scolastico 2021-22
DALLA RESISTENZA ALL’ETICA DELLA
RESPONSABILITA’
La proposta è un intervento
educativo che porti gli alunni da una semplice conoscenza e consapevolezza del
passato, con riferimento ad eventi tragici avvenuti in Italia e in Europa
durante la seconda Guerra mondiale, ad intravedere la possibilità di ricavare
da quegli eventi insegnamenti utili anche nella società contemporanea e nelle
relazioni interpersonali.
Il percorso educativo non è solo
un percorso di memoria storica teso a ricordare, affinchè gli orrori del passato
non si ripetano, ma porta a riflettere su queste drammatiche vicende fino a trarne
elementi formativi attualmente utili: per esempio, e nello specifico, scoprire come
l’influenza delle proprie azioni, sia positive che negative, dipenda dalla consapevolezza
delle relative conseguenze e come azioni positive possano nascere dal conoscere,
ricordare, imparare e riflettere; possano nascere da uomini coraggiosi, forti e
generosi che , pur feriti da atrocità indicibili, non hanno perso la fede
nell’uomo e nella speranza di agire per costruire un futuro migliore.
Il percorso tende a connotare
l’idea di antifascismo con semplici qualità, anche per chi sa poco di storia, facilmente collocabili
nella realtà attuale, anche tra ragazzi:
il rispetto degli altri come persone di qualunque etnia o cultura, la tutela
delle libertà fondamentali, la condanna della violenza fisica e di ogni forma
di oppressione contro i deboli e l’assunzione di responsabilità delle proprie
azioni.
In questo percorso ci si attiene
alle raccomandazioni pedagogiche delle maggiori istituzioni che si occupano di
trasmissione della memoria della Shoah, dallo Yad Vashem in Israele al Mémorial
della Shoah di Parigi: entrambe concordano sull’esigenza di costruire il
racconto storico sugli aspetti meno atroci, privilegiando la narrazione di storie
individuali, se possibile, di coetanei di coloro cui è rivolto il progetto che,
all’epoca dei fatti avevano la stessa età dei discenti e la cui vita ha avuto
esito positivo.
Si raccoglie inoltre la
raccomandazione pedagogica di rassicurare i ragazzi circa la possibilità, anche
in tempi drammatici, di compiere il bene focalizzando l’attenzione su gesti di
solidarietà e coraggio che qualcuno ha scelto di compiere.
La narrazione si concentra su AZIONI distinguendo tra azioni o non azioni,
con conseguenze negative o positive:
- il racconto della vita di Eichmann, uno dei maggiori responsabili dello sterminio degli ebrei, che si presentava come uomo mite e grigio esecutore di ordini superiori; la sua linea - difensiva al processo a Gerusalemme fu infatti il non considerarsi responsabile perchè aveva agito eseguendo ordini di suoi superiori (Hanna Arendt, La banalità del male).
- il racconto, della scelta di molti italiani, spesso giovani, di partecipare alla Resistenza costituendo ed aderendo alle formazioni partigiane; esempio di azioni ardite, coraggiose e responsabili, tese a conseguire la libertà per il nostro paese. Questo racconto è supportato da testimonianze dirette e dalla lettura e visione di documenti di storia locale.
Due esempi su cui riflettere per giungere alla comprensione ed acquisizione del principio dell’etica della responsabilità: i ragazzi saranno accompagnati a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni sia negative (bullismo) che positive (azioni di solidarietà e cooperazione) al fine di maturare comportamenti consapevoli, rispettosi e responsabili.
Si tende a smontare il concetto di “obbedienza” che
vige anche nel branco di “bulli” secondo il quale è diffuso, tra ragazzi, il
comportamento di agire in base a ciò che richiede il capo, il più forte, e per
riflettere sul concetto di Don Milani “l’obbedienza non è una virtù” e
sull’agire responsabile.